Il nostro processo produttivo

Quali sono le differenze tra oliveto tradizionale e oliveto superintensivo?
Scopriamole insieme.

L’olivicoltura si caratterizza molto per le tecniche di coltivazione che si rifanno alla
tradizione ma viviamo anche un importante momento di svolta, in cui bisogna
necessariamente tener conto delle novità introdotte; prima tra tutte spicca la coltivazione
del superintensivo, modello di coltivazione che differisce da quello tradizionale per
metodo, resa e struttura.

Olivicoltura Tradizionale.
L’Italia è tra i maggiori produttori di olio extravergine di oliva di qualità, un’eccellenza alla
base della dieta mediterranea la cui produzione ha origini antichissime. La maggior parte
delle coltivazioni sul nostro territorio sono di tipo tradizionale, ovvero:

• circa 300 alberi per ettaro;
• alta produttività per albero ma bassa per ettaro;
• bassa meccanizzazione;
• elevati costi di produzione.

Inoltre, molto spesso l’oliveto tradizionale si sviluppa su superfici contenute, mantenendo
raccolta e gestione pressoché manuale con qualche aiuto da parte della tecnologia.

Olivicoltura Superintensiva:

Si sviluppa sull’esempio del modello spagnolo, con l’implementazione di ulteriori progressi
quantificabili in termini di resa, contenimento dei costi ed efficienza. Le differenze di un
oliveto superintensivo sono sostanziali:
• circa 1700 piante per ettaro;
• dimensione delle chiome ridotte;
• sistemazione a filari paralleli;

• impiego di macchine potatrici e raccoglitrici che agiscono sulla parete produttiva;
• precoce produzione;
• media produttività per albero ma alta per ettaro.
L’olivicoltura superintensiva rappresenta un metodo economicamente vantaggioso capace
di esaltare la qualità dell’olio extravergine di oliva.

Lavorazione delle olive

Solo da olive fresche e sane, di prima qualità, colte con cura e spremute nel giro di poche
ore, si può ottenere un prodotto di alta qualità.
Una volta giunti ad uno stadio intermedio di maturazione, i preziosi frutti vengono raccolti e
portati subito al frantoio per essere moliti al fine di preservarne le caratteristiche
organolettiche.

Prima di effettuare la molitura, le olive vengono separate da rametti e foglie, lavate e in
seguito vengono schiacciate in maniera delicata all’interno di un denocciolatore nel quale
si procede alla divisione del 70% di noccioli frantumati dalla pasta. Il restante 30% viene
trasferito nella gramola, insieme alla pasta ottenuta dalla frangitura, favorendo una
gramolazione ottimale. Il prodotto di lavorazione vi resta per circa 40 minuti mantenendo
una temperatura costante e sempre controllata di 27° C (Estrazione a freddo).

Successivamente si procede all’estrazione centrifuga con il decanter, macchinario in cui
avviene la separazione in continuo dell’olio dall’acqua vegetale e dalla sansa.
La lavorazione delle olive avviene in un impianto a ciclo continuo a due fasi, il quale non
utilizza l’aggiunta di acqua di diluizione al fine di evitare il dilavamento dell’olio,
preservando le sue parti aromatiche di maggior pregio, e opera a basse temperature per
ottenere un prodotto di alta qualità ricco di polifenoli. 

La corposità e l’aroma del fruttato
sono maggiori e migliora notevolmente anche la conservazione dell’olio perché i
polifenoli, ottimi antiossidanti naturali, non vengono dispersi nelle acque reflue.
Infine l’olio viene chiarificato utilizzando un altro separatore che effettua una seconda
centrifugazione, per far sì che il prodotto ottenuto sia il più puro possibile.La
conservazione dell’olio avviene all’interno di silos in acciaio inox chiusi ermeticamente,
dotati di un impianto d’azoto per una migliore conservazione, in un locale a temperatura
controllata.

Fine processo

L’olio è pronto per essere imbottigliato e per arricchire la vostra cucina!

L’olio è pronto per essere imbottigliato e per arricchire la vostra cucina!

EXPERIENCE THE TASTE